Il percorso è a Nebbiù, frazione di Pieve tra Tai e Valle di Cadore.
Si parte dalla piazza della chiesa di San Bartolomeo che fa parte degli itinerari tizianeschi. All’interno della chiesa ci sono quadri interessanti di Carlo Capobianco e Marco Vecellio.
Uscendo dalla piazza si prosegue per la strada che porta alla chiesa vecchia. Dopo aver superato il ponte si porsegue verso “le Vaschette”, due pozze d’acqua realizzate con le bombe a mano durante la seconda guerra mondiale. Seguendo il corso del ruscello, al termine della strada, si attraversa il ponticello di Mandre e s’imbocca il sentiero sulla sinistra che porta alla cascata.
Dopo 15 minuti è possibile vedere sulla parte destra una caverna chiamata “l’antro dell’anguana”, resa più tenebrosa dal rumore del’acqua della Cascata del Pissandro che si trova piu avanti.
Proseguendo, dopo pochi minuti, la valle si apre ed è possibile vedere i primi spruzzi di acqua della Cascata che precipita da un’altezza di 30 metri. Lo spettacolo è unico e ripaga abbonantemente la fatica della salita. In passato i giovani andavano in questo luogo d’estate per bagnarsi e giocare. Al mattino presto e verso il tramonto si possono osservare degli stambecchi che scendono a valle per abbeverarsi nell’acqua fresca del ruscello.
Per tornare indietro si fa la stessa strada e si possono visitare i paesi vicini.
L’autrice di questo percorso è Alice Raddi della terza A della Scuola secondaria di primo grado di Pieve di Cadore (anno scolastico 2013/14), nell’ambito di un lavoro di ricerca di sentieri e percorsi culturali e naturalistici del Cadore. Grazie ragazzi!